Episch Porzioni – Music Paranoia (2023)

In fondo siamo tutti vittime delle dicerie, dei complotti, dei poteri e delle paranoie. Magari senza occupare i ruoli principali, quelli dei grandi protagonisti che danno vita a simili fenomeni, ma respiriamo alla grande manie, psicosi, polemiche e altre migliaia di tossine. Voglio dire, abbiamo fatto i conti con la pandemia, ci stiamo beccando una dannatissima guerra, siamo in mano a governi a dir poco ambigui… e ci becchiamo, tra gli altri, quelli della terra piatta, quelli del ci spiano costantemente. Abbiamo paure e tormenti, perché siamo pedine, fottutissime pedine di chissà quale fottutissimo gioco.
E allora pensiamo, ci danniamo per provare a starci dentro.
Pensiamo e azzardiamo conclusioni, qualche volta plausibili e qualche volta dissennate.
Dove voglio arrivare? Avete letto recensione di un libro, in alto. Ve lo spiego: Episch Porzioni, l’autore e conduttore di Radio Popolare Network (insieme a Federico Traversa nel programma Rock Is Dead), in questo bellissimo Music Paranoia raccoglie una quantità industriale di storie legate alla cospirazione e al mistero. Come da sottotitolo, il fil rouge è il mondo delle sette notte, il mondo che amo e del quale continuo a scrivere e a parlare. Da cantautore, da musicista e da appassionato, non posso che fare altro che gioire, quando ho in mano volumi di questo tipo.
Ma è così importante la musica, davanti ai problemi reali della società? Ehi, cari miei, la musica da sempre racconta costumi, epoche, momenti, drammi e cambiamenti. La musica viaggia sopra, sotto, a destra e a sinistra della società. Episch Porzioni lo sa bene e, attraverso analisi minuziose (stratosferiche per precisione e accuratezza le biografie dei tanti personaggi presenti nell’opera), torna con passione e vivacità sui fatti più strani, contorti e inquietanti del panorama.
Tantissima ciccia, ve lo assicuro. Ogni capitolo rappresenta una parte del grande puzzle e, di fatto, sarebbe possibile muoversi con disinvoltura qui e lì nel tempo, più o meno dai ‘60 a oggi, entrare nella vita dei grandi artisti e nel cuore dei vari contesti. Sarebbe possibile passare a proprio piacimento da Jimi Hendrix a Billy Corgan, da Chris Cornell ai Judas Priest…
Chiaramente, consiglio la lettura integrale e senza skippaggio, dal primo pezzo dedicato ai Beatles (o secondo le dicerie, presunti tali) fino all’ultima pagina.
Tante vicende, tante leggende metropolitane, tante cazzate raccontate da chissà chi, ma anche tanti dubbi che, se trasformati in paranoia, possono realmente diventare cellule del complottismo.
Morgan Freeman è in realtà Jimi Hendrix?
Is Paul alive?
La CIA cosa sa realmente di Charlie Manson?
Stevie Wonder è davvero cieco?
Esempi, questi sono solo esempi.
L’autore passa in ressegna tutto, fornisce le fonti, ci spiega la nascita di certi miti, facendosi spesso due risate e ricordandoci appunto che in fondo siamo tutti vittime delle dicerie, dei complotti, dei poteri e delle paranoie.
Libro spettacolare, a mio avviso. Una collezione di aneddoti preziosa e scorrevole. In più sempre meglio ripassare le vite dei grandi artisti che la musica ha voluto regalare nel corso del tempo. Ve lo consiglio? Altroché. E tornate a riascoltare anche i brani proposti alla fine di ogni parte.
Presto tornerò a parlare di questo volume, statene certi.

Matteo Kabra Lorenzi – Kaeru (2021)

Dopo il buonissimo Siero Nero, lavoro semiautobriografico, il bravo Matteo Kabra Lorenzi porta in libreria qualcosa di totalmente diverso, un romanzo a metà strada tra il thriller internazionale e lo sci-fi. Lo scrittore e cantautore trentino, ispirato da opere importanti come The Truman Show1984 di Orwell o Cecità di Saramago, piazza un vero e proprio colpaccio pieno zeppo di suspance, di intrecci e di azione.

Al centro della storia un incredibile esperimento sociale e tre individui differentissimi, lontanissimi e al contempo più che legati: il ricco, popolare e, leggendo capirete il perchè, disorientato Denny Di Venuto, l’anonimo Marcello Spatonzi e il brillante ideatore di show Ōshima Kobayashi. Difficile non spoilerare, a questo punto, perchè ogni altro accenno o frammento di trama, di sinossi, potrebbe compromettere e non poco la goduria che questa straordinaria lettura saprebbe sicuramente regalarvi. Giusto fermarsi qui, allora…

Ciò che conta è però l’inquietante e, ahimé, non così fantasiosa visione con la quale Lorenzi prova a stuzzicare i lettori: quanto siamo liberi in questo mondo, in questa folle e assurda società?

Possiamo realmente scegliere oppure qualcosa di molto più grande ci guarda dall’alto? E non stiamo parlando di un’entità divina…

Le idee narrative, studiate fin nel minimo dettaglio, sono eccellenti, talmente intense e, all’apperenza, talmente di difficile comprensione, da spingere noi tutti a proseguire senza possibilità di sosta. Ma sia molto chiaro, una volta aperto il libro, nessuno avrà voglia di fermarsi. L’autore ci spinge nel cuore della storia, nella graziosa e fittizia Corintola Terme, cittadina del Centro Italia, dosando perfettamente indizi e spiegazioni varie fino all’enigmatico finale. Un lavoro difficile per uno scrittore, ve lo assicuro, ma molto appagante per chi legge. I personaggi, mossi da fili parecchio sottili, sono tratteggiati alla grande e sotto tutti i punti di vista, quelli psicologici soprattutto, e tale importante considerazione non può che arricchire il pacchetto. Li amerete e li odierete. Capitolo dopo capitolo, Lorenzi si diverte sempre di più, chissà, magari lasciandosi lui stesso rapire dalle varie vicende, tanto da dover alzare inconsciamente l’asticella letteraria. Che dire, il buon frontman dei Sesto Elemento è forte e continua imperterrito a migliorare la propria opera. E se Kaeru, ‘‘rana’’ in giapponese, significa metaforicamente anche ‘‘ritorno a casa’’  o ‘‘ritorno al punto di partenza’’… beh, non può certo rappresentare questo scrittore. Sì, perché la sua già ottima penna non può che andare avanti.

Lettura obbligatoria e voto molto alto. Pregevole…

https://www.megliodiniente.com/recensione-kaeru-di-matteo-lorenzi/

Aggiornamenti (dopo un po’…)

Da quando ho iniziato a scrivere per MDN, ho lasciato in stand by molti altri progetti. Eh, sì, non posso stare dietro a ogni cosa… Avrei voluto aggiornare almeno settimanalmente questo blog, portare rubriche e scrivere cose, ma alla fine ho trasformato la pagina in una sorta di vetrina per le mie opere musicali e letterarie. In ogni caso proverò a riprendere in mano anche altervista…

NEWS:

-Per problemi tecnici sono letteralmente spariti dagli store digitali i miei due primi album. Sto risolvendo e, addirittura, ASPETTANDO IERI è già pronto per tornare Online. Per quanto riguarda SOLAMENTE NUMERI credo per metà Luglio. Comunicherò i nuovi link di riferimento…

-Sto cercando di portare a termine un libro importante, la testimonianza della mia collaborazione con Benedetto Croce e con MDN. Raccoglierò tutti gli articoli pubblicati più qualche extra… Progetto ambizioso e che mi stuzzica molto. Rock And Roll, e lì dentro ce ne sarà tanto…

-In studio si va sempre. Stiamo mettendo in piedi il degno successore di NAHIMANA!!!

Qualche foto…

Ricky Rage Foto

Nahimana… Ci siamo!!!

A luglio sarà finalmente disponibile in nuovo album, Nahimana. Uragani è stato solo l’antipasto… Restate in linea e, intanto, beccatevi la tracklist e la splendida cover realizzata dall’amico Matteo Kabra Lorenzi

By Ricky Rage

cover Nahimana

 

01 Il fucile è carico

02 Uragani

03 Vivere in un noir

04 Disinkanto Hotel (feat. Ilaria Nicolotti)

05 Pensieri bui

06 Legati a un dolore

07 Allergici

08 Requiem Blue

“Uragani”, il nuovo singolo di Ricky Rage

A sorpresa il nuovo singolo, estratto da Nahimana, il mio quarto album solista….

Grazie a tutti per l’entusiasmo e l’affetto!!!

 

https://www.youtube.com/watch?v=JU1wTb_w2h4

 

URAGANI

Musica e testo: Riccardo Gramazio -Ricky Rage-

Arrangiamenti, chitarre, mix: Pat Matrone

 

Occhi, i tuoi occhi, uragani per i miei.

Sangue e ancora sangue, rose e lune spezzerei.

C’eri tu e c’ero io… C’eri tu e c’ero io…

Dormi e il sogno piange, non ha campi fertili.

Fiamme, tra le fiamme, i nostri onori inutili.

C’eri tu e c’ero io… C’eri tu e c’ero io…

Non ne ho più, non ne abbiamo più.

Non ne ho più, non ne abbiamo più.

Luce, non c’è luce! Ore in sovraccarico.

Casa non ci piace, ma è da ingrati ammetterlo.

C’ero io e c’eri tu. C’ero io e c’eri tu.

Le ombre ormai ci dividono.

Nel mio caos ti dimentico.

C’eri tu, c’era un habitat.

Le ombre ormai ci dividono.

Mani che non si toccano.

C’eri tu, perla indigena.

C’ero io, nebbia porpora.

Non ne ho più, non ne abbiamo più.

Non ne ho più, non ne abbiamo più.

Siediti, ascoltami…

Non ne ho più, non ne abbiamo più.

Le ombre ormai ci dividono.

Nel mio caos ti dimentico.

Le ombre ormai ci dividono.

Mani che non si toccano.

C’eri tu, perla indigena.

C’ero io, nebbia porpora.