Shari Lapena – La coppia della porta accanto (2016)

 

 

Dopo tempo torno a recensire. Questo è l’ultimo romanzo letto…

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Esordio tosto, questo. La penna è quella della canadese Shari Lapena, ex avvocato ed ex insegnante. Un romanzo ben scritto e piuttosto scorrevole considerato il fatto che tra le mani abbiamo fondamentalmente un thriller psicologico, zeppo di cervellotici viaggi. Prima di sinossi, analisi e commenti, sento il dovere di sconsigliare il libro alle neomamme, ai generi particolarmente incazzati con i suoceri e agli imprenditori a un passo dalla bancarotta. Perché? Semplice, una simile lettura non rilasserebbe affatto tali categorie, anzi, potrebbe potenzialmente premere strani tasti della mente. Esagero, ovvio, ma meglio escludere dal target situazioni del tipo…

Veniamo alla trama: base semplice e risvolti complicatissimi. Anne e Marco Conti, i genitori della piccola Cora, vengono invitati a cena dagli ambigui vicini di casa Cinthia e Derek Stillwell. Una festicciola da niente, in amicizia (sì, amicizia fantastica!) che però non prevede la presenza della bambina. La seducente Cinthia, che non gradisce assolutamente i capricci dei poppanti, convince infatti la giovane coppia di “amiconi” a lasciare a casa l’innocente Cora. Per non mandare a rotoli la cena, visto che la fidata baby sitter non è disponibile, Anne e Marco hanno una sola possibilità, quella di staccarsi a turno ogni mezz’ora per andare a controllare la figlioletta. In fondo la loro abitazione è attaccata a quella degli Stillwell e nulla sembra poi così preoccupante. La serata prende però una brutta piega: Cinthia, bella e formosa, inizia a sedurre sempre di più Marco fino a spazientire Anne, di per sé già alle prese con le proprie insicurezze e con la depressione post partum. Esausta la donna decide di concludere l’insostenibile commedia e di tornare a casa… Qualche passo, poi la straziante sorpresa: Cora non è più nella culla. Nessun dubbio, qualcuno l’ha rapita. E’ l’inizio dell’incubo. Da ora ci si trova immersi in un tremendo e dolorosissimo inferno; sensi di colpa, dubbi, tradimenti e fallimenti personali di ogni genere devastano l’equilibrio mentale di Anne e Marco, obbligati di colpo a mettere sul piatto tutto ciò che hanno. Tutto, anche perché per il tenebroso detective Rasbach, per la stampa e per l’opinione generale i coniugi sono assolutamente da includere nella lista dei sospettati.

I colpi di scena in questa storia non mancano di certo, soprattutto nella seconda parte, e per questo motivo non intendo svelare troppo. Ciò che a mio avviso rende il romanzo davvero interessante (eufemismo, se guardiamo la risposta del pubblico) è proprio l’impatto psicologico dei vari personaggi; il lettore sa tutto di loro, si muove con le stesse gambe, pensa con la stessa testa e attraversa ogni singolo pensiero. Dolore e disperazione dominano le anime di una madre e di un padre, di una donna e di un uomo, fragilissimi e miseramente umani, nel bene e nel male. Forse siamo tutti colpevoli per quanto incapaci di affrontare davvero la vita (Marco è la prova perfetta). Forse non possiamo evitare di essere letteralmente calpestati dalla cattiveria, dall’egoismo, dalla perversione, dai guai del percorso quotidiano. In ogni caso, nel dramma, siamo tutti costretti a pagare, a perdere pezzi. La coppia della porta accanto è un perfetto coccio di vita capace di muovere diverse riflessioni e di toccare parecchie insidiose tematiche. Lettura consigliata.

Nota di merito, infine, per i profili del suocero Richard e della conturbante Cinthia: personaggi tanto odiosi, viscidi e bastardi da disgustare chiunque.